La Grande Equazione Io, l'universo, Dio

Prezzo € 13,60 invece di 16,00 sconto 15% Macro Edizioni Tipo: Libro Pagine 380 Formato: 13,5x20,5 Anno: 2012




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Da sempre uomini e donne si chiedono: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo? Per queste domande nessuno sembra avere una risposta, ma è davvero così? È proprio vero che la soluzione ai tre quesiti più oscuri del mondo sia poi così inaccessibile?
Famoso ricercatore e insegnante di fisica, Vittorio Marchi indaga da anni con passione e entusiasmo per svelare questi grandissimi misteri, sfatando false convizioni e credenze sbagliate che ci trasciniamo da millenni.
Possiamo, infatti, considerare valida l’espressione del nuovo testamento "in principio era il Verbo"? Ma, se il verbo è Dio, come può Dio avere un principio? Perché allora non raccontare tutta e in maniera fedele la storia della Creazione? L’Universo, quindi, ha un inizio? Da quando e dove, se è infinito? Ma non solo! Come funziona il nostro corpo? Perché ci ammaliamo? Quanto è dannoso affidarsi alle cure di medici succubi loro stessi delle malattie? Oggi, infatti, secondo un monitoraggio svolto negli Stati Uniti, il fenomeno della iatrogenesi - ovvero ciò che è causato dal medico o dai farmaci della medicina accademica – è la terza causa di morte, dopo l’infarto e il cancro.
In queste pagine l’autore risponde a tutte queste domande affidandosi alle teorie della fisica quantistica e alle sue straordinarie scoperte.

INDICE

  • Prefazione - Il semplice
  • Unità 1: Il solitario: l'organismo degli organismi
  • Unità 2: L'impersonale
  • Unità 3: L'increato
  • Unità 4: L'unisciente
  • Unità 5: L'autosimilare
  • Unità 6: L'indivisibile
  • Unità 7: L'ineguale
  • Chiaroscuri

AUTORE


Vittorio Marchi, insegnante di Fisica e ricercatore, è nato a Roma il 30 luglio 1938. Negli anni della sua maturità, 1968, ha conosciuto l’ingegnere compagno di stanza e di studi di Enrico Fermi, alla Normale di Pisa. E’ stata la svolta della sua vita, il cui “cursus honorum” ha preso una direzione extra-accademica. Egli è stato infatti spettatore di fenomeni, che lo hanno reso responsabile dello sviluppo, della diffusione e della comunicazione delle potenzialità della macchina umana; capacità che sono di gran lunga superiori a quelle delle macchine, pur fantastiche, dell’attuale tecnologia moderna.


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