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Astrolabio Edizioni
Libro - Pagine 249
Formato: 15x21
Anno: 2012
Krishnamurti
'Siete davvero convinti di voler cambiare? Siete davvero interessati a una rivoluzione, a una trasformazione profonda nell'essere? Sapete cosa significhi veramente, cambiare?' Nel suo stile sempre sferzante e destabilizzante, Krishnamurti squarcia subito il velo sulle reali intenzioni di chi lo interroga, di chi lo ascolta, di chi - oggi - lo legge.
Il tema del cambiamento è il filo rosso che lega questi discorsi tenuti in tutto il mondo tra il 1952 e il 1959. Da Bombay ad Amburgo, da Londra a Nuova Delhi, da Bruxelles a Madras, Krishnamurti parla all'essere umano e alla sua incapacità di fermarsi a osservare il funzionamento della propria mente.
Il cambiamento non può mai essere frutto di autodisciplina, controllo o desiderio; non può essere provocato da un atto di volontà né dall'ambizione di diventare qualcosa di diverso da ciò che si è: al contrario, la via per il cambiamento comincia proprio dal polo opposto: vedere, accettare, osservare ciò che si è.
Quando si osserva il funzionamento della mente come se fosse un meccanismo complesso finché essa non divenga profondamente silenziosa, la mente cessa di far parte del tempo, e si manifesta uno stato capace di provocare una rivoluzione nell'essere e nell'atteggiamento interiore. Non è qualcosa che si può spiegare e comprendere a parole o a livello razionale, è qualcosa attraverso cui bisogna passare con la propria esperienza. L'unica chiave che Krishnamurti può suggerire è infatti quella della consapevolezza.
Il tema del cambiamento è il filo rosso che lega questi discorsi tenuti in tutto il mondo tra il 1952 e il 1959. Da Bombay ad Amburgo, da Londra a Nuova Delhi, da Bruxelles a Madras, Krishnamurti parla all'essere umano e alla sua incapacità di fermarsi a osservare il funzionamento della propria mente.
Il cambiamento non può mai essere frutto di autodisciplina, controllo o desiderio; non può essere provocato da un atto di volontà né dall'ambizione di diventare qualcosa di diverso da ciò che si è: al contrario, la via per il cambiamento comincia proprio dal polo opposto: vedere, accettare, osservare ciò che si è.
Quando si osserva il funzionamento della mente come se fosse un meccanismo complesso finché essa non divenga profondamente silenziosa, la mente cessa di far parte del tempo, e si manifesta uno stato capace di provocare una rivoluzione nell'essere e nell'atteggiamento interiore. Non è qualcosa che si può spiegare e comprendere a parole o a livello razionale, è qualcosa attraverso cui bisogna passare con la propria esperienza. L'unica chiave che Krishnamurti può suggerire è infatti quella della consapevolezza.
Jiddu Krishnamurti nacque nel 1895 in India vicino a Madras. E' morto nel 1986. E' stato uno degli uomini più profondi e illuminati, che ha ispirato migliaia di persone in ogni parte del mondo. Purtuttavia è sempre vissuto rifiutando l'etichetta di guru, per incoraggiare la ricerca della libertà e della comprensione interiore. Si incontrava con la gente non per insegnare, ma per capire, per esplorare insieme il significato dell'esistenza dell'uomo e del mondo. Ciò su cui più insisteva era che la verità è una "terra senza sentieri" e non la si può raggiungere attraverso un sistema istituzionalizzato, sia questo una religione, una filosofia o un partito politico. Krisnamurti è una delle figure più carismatiche dell’umanità dell’ultimo secolo. Nel 1909, ancora bambino, incontrò Charles Webster Leadbeater, figura di spicco della Società Teosofica in India, e fu allevato dall’allora presidentessa Annie Besant. Ma Krishnaurti si distaccò ben presto dalla Società Teosofica che dall’ordine della Stella che lo riconoscevano come propria guida. Viaggiò per il mondo per tutta la vita fino all'età di novant'anni, parlando a grandi folle di persone e dialogando con gli studenti delle numerose scuole nate come conseguenza dei suoi insegnamenti. Quello che stava a cuore a Krishnamurti era la liberazione dell'uomo dalle paure, dai condizionamenti, dalla sottomissione all'autorità, dall'accettazione passiva di qualsiasi dogma. A questo scopo insisteva sul rifiuto di ogni autorità spirituale o psicologica, compresa la propria, ed era interessato a capire come la struttura della società condizioni l'individuo.
- DELLO STESSO AUTORE DI "La Rivoluzione Comincia da Noi"
- Il Silenzio della Mente - Meditazioni sul Vivere Vol. 2
- Ai Piedi del Maestro
- Ai piedi del Maestro - parte seconda
- Krishnamurti Sintesi dell'Insegnamento
- Lo Sguardo imparziale della Meditazione
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