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Prezzo € 15,00
Rizzoli
Libro - Pagine 178
Formato: 14,5x22
Anno: 2011
George Beahm
24 agosto 2011 Steve Jobs ha annunciato pubblicamente l’intenzione di abbandonare la carica di CEO di Apple: nonostante la sua riservatezza (sulla lettera di dimissioni inviata al consiglio di amministrazione di Apple si faceva solo un generico riferimento alla sua impossibilità a gestire ancora l’azienda al meglio), tutto il mondo sapeva che le sue condizioni di salute erano peggiorate; e tutti sono rimasti con il fiato sospeso in attesa degli sviluppi della malattia sino all’annuncio della sua morte.
Dopo aver contribuito a fondare Apple nel 1976, Jobs è tornato alla direzione della sua creatura alla fine degli anni Novanta, traghettandola verso il nuovo millennio con una serie di innovazioni e prodotti che sono diventati un’icona e che hanno fatto di lui – secondo quanto ha scritto il Wall Street Journal – l’uomo più influente della prima decade del XXI secolo.
Ha lasciato un segno indelebile in molteplici settori, in altri ha svolto un ruolo creativo enorme: dai personal computer alle app, dall’animazione digitale (con Pixar), alla musica (iTunes e iPod), dalle telecomunicazioni (iPhone) all’editoria (iBook) e, più recentemente, ai tablet (iPad), non c’è prodotto rivoluzionario di massa degli ultimi anni che non porti la sua firma.
Riconosciuto e celebrato come il più grande visionario dei nostri tempi, che ha trasformato il modo in cui lavoriamo e giochiamo, ha spiegato lui stesso in molte occasioni – interviste, documenti, discorsi – il suo segreto, ciò che lui chiamava la “vision thing”: la sua abilità senza uguali di immaginare, e di portare con successo sul mercato, prodotti che i consumatori trovano semplicemente irresistibili.
Composto da una raccolta delle sue parole, pronunciate in più di tre decenni, questo libro – che sarà pubblicato in 19 paesi – ci offre il meglio del pensiero di Jobs: una lettura essenziale per tutti coloro che cercano soluzioni innovative da applicare al business e un omaggio alla memoria di un uomo che secondo Barack Obama può essere annoverato “tra i più grandi innovatori Americani”.
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